giovedì 28 agosto 2008

- Panta rei -
Chiudo gli occhi ai suoni oltre la mia finestra
Odore di sole e cicale che cantano
Distesa a braccia aperte contemplo i miei pensieri come nuvole
Seguo distratta la danza ipnotica nel mio stomaco
Mi concentro solo sul battito del cuore
Sparisco per un attimo nel vortice del sonno
Sento altre anime riempire la mia
Nel sogno ci sei e mi guardi in attesa
Ti lascio
Come se non ci fossi mai stato

martedì 26 agosto 2008

Sempre, ma non per sempre

"Ecco, ci sono momenti come questo in cui riesco a sentirmi felice, non so bene perché, ma vedere Davide insieme ai nostri amici mi fa sentire al sicuro, so cosa dicono, cosa pensano, e, anche se sono sempre le stesse cose, va bene così, non voglio sorprese, novità, colpi di scena, voglio che tutto rimanga come adesso, per sempre, anche se so che per sempre non esiste."


Immagina di amare una persona, di amarla veramente; immagina che sia una parte di te.
Immagina di essere stato fortunato e di aver trovato il giusto equilibrio fra sentimento, amicizia, fiducia, condivisione e chi più ne ha e più ne metta.
Sei felice. Stai bene.
Non pensi al futuro perchè il tuo futuro è oggi.
Razionalmente lo sai che "per sempre" non esiste: noi non esistiamo per sempre. Tuttavia ti ripeti che "l'amerai per sempre" - qualche volta lo affermi in una chiesa davanti a testimoni e invitati.
Altre volte te lo fai tatuare sulla pelle, un piccolo segno indelebile di un "per sempre".
Allora quel "per sempre" assume il significato del "sempre finchè io ci sarò". E' un "x sempre" a scadenza, ma non meno intenso, non meno sincero, non meno vero.
Immagina che succeda qualcosa di irreparabile; qualcosa che cambi l'equilibrio delle cose: uno scherzo del destino che sbricioli la tua quotidianità - il colpo di scena.
Chi resta soffre e patisce la fine.
Ma è una vera fine? No.
Le cose non potranno cambiare più. Continuerai ad amare senza correre il rischio di crisi, fratture, abbandoni. Quello che provi sarà sempre in te, finchè tu sarai.
Qualunque strada o decisione tu prenda, in qualunque posto tu vada quello che senti non cambierà, come un piccolo tatuaggio nella tua anima.
E' difficile da gestire, all'inizio fa male, come una crisi di astinenza.
Poi, piano piano si attenua, non passa mai del tutto ma sta lì, in te, per sempre.

"Una volta tanto dimmi sempre, sarà per sempre.
Quanto ti costa dirmi sempre se poi sempre è una bugia.
Prendimi in giro e dimmi sempre ah sarà per sempre.
Ma che ti costa dirmi sempre se poi sempre è una bugia."

lunedì 25 agosto 2008

Quando ti guardo negli occhi

Alice guardò Marco negli occhi. Due lune scure la fissavano. Non si ricordava nemmeno più come aveva fatto a trovarsi a parlare con lui in auto. Fu un attimo. Un lampo di desiderio le fece abbassare gli occhiali scuri ed aprire piano le palpebre mentre con un movimento felino si sedeva in braccio a Marco, lì sul sedile del guidatore con le labbra a pochi millimetri da quelle di lui.
Le braccia di Alice avvolsero il collo dell'uomo che la guardava incredulo, inebetito, sorpreso da ciò che lei stava facendo.
Continuava a guardarla negli occhi, deglutendo e arrossendo leggermente mentre le sue mani cominciavano ad accarezzare la schiena di lei. Sentiva il suo profumo. Socchiuse gli occhi ed Alice lo baciò, piano, una leggera pressione sul labbro inferiore. Senza smettere di guardarlo. Lui appoggiò la testa allo schienale lasciando scoperto il collo quel tanto che bastava per consentire ad Alice di posarci le labbra.
Non parlavano più.
Marco l'accarezzava piano, correndo lungo la schiena fino ai glutei non riuscendo ad evitare di sollevarle il vestito per sentire il contatto con la pelle di lei.
Alice smise di baciarlo, ma continuando a fissarlo, come in attesa di un suo no, cominciò a sbottonargli la camicia, prima, e i pantaloni, poi.
Marco la guardava, la salivazione quasi azzerata, e cominciò ad abbassarle le spalline del vestito fino a scoprirle la scollatura, piano, come se avesse paura di sciuparla, cominciò a baciarla.
Alice buttò la testa all'indietro, abbandonata alle labbra dell'uomo sul suo seno; le gambe si strinsero su quelle di lui e fecero l'amore. Delicatamente, quasi in silenzio, senza smettere di guardarsi, con un desiderio nuovo di assaporare tutte le sensazioni fino all'ultima.
Restarono abbracciati per un po'; Alice abbandonata con la testa sulla spalla sinistra di Marco e lui appoggiato allo schienale con gli occhi spalancati.
Sorrise dolcemente, Alice, rassettandosi e rimettendosi a sedere al suo posto.
Lo sguardo di Marco era pieno di tristezza, sorrise anche lui, di quei sorrisi misti di tenerezza e di bruschi ritorni alla realtà.
Avrebbero pagato caro quel momento. Ne avrebbero portato i segni, quelli che ti allontanano, che ti fanno scappare perchè l'emozione è troppa, tutta insieme.
Alice guardò fuori del finestrino pensando che nessun prezzo sarebbe stato troppo caro per la meraviglia che era appena successa.
Si voltò verso Marco, sorrise e furtivamente lo baciò sulla guancia. "Ciao" disse uscendo dall'auto col cuore a mille e la voglia di restare.
Non si sarebbero visti più, per 6 mesi.

domenica 24 agosto 2008

Alice - cocktail d'amore

Le dita impiastricciate dopo aver mescolato tutti gli ingredienti.
Deve capire perchè, quando si cimenta per la prima volta in una nuova ricetta, il tavolo da lavoro, dopo, sembri vittima dell'esplosione nucleare.
Questa sera era la prova del mojito.
Facile! Che ci vuole!!
Gliel'hanno ripetuto tutti gli amici che in qualche modo hanno avuto a che fare con banconi di bar - non solo come avvinazzati avventori.
Giro dei supermarket per reperire gli ingredienti:
  • rum - con pestello incorporato
  • zucchero di canna - già in dotazione
  • lime - col limone non è la stessa cosa
  • soda - scoprendo che la vendono solo in un super
  • menta - ah già, la menta....... vabbè vado al vivaio e ne compro una pianta; non si sà mai che si voglia ripetere l'emozionante esperienza........
Il ghiaccio..... basta ricordarsi di mettere l'acqua in freezer......
Tutto pronto.
Ho studiato a fondo il metodo..... pesta.... trita....allunga e gira.......
Facile!!!
2 parti di rum +2 di soda..... 12 foglie di menta (e se fossero 11???)
Ecco!!!
Perfetto!!!!............. al netto del succo di lime sul tavolo, il cucchiano impiastricciato di residui di zucchero semisciolto, "briciole" di menta ovunque e scaglie di ghiaccio impazzite sul pavimento della cucina......
Fa nulla.
Dovevo farne tre porzioni.... me ne vengono 3 abbondanti........ vabbè...... pazienza.....
Pronto nei bicchieri (di cui uno originale bacardi "preso in prestito" in un bar durante le scorribande giovanili)...........
LE CANNUCCE!!!!!
Non abbiamo le cannucce!!!!! Quelle nere un pò più grosse......che servono per continuare a mescolare e poi bevuto dal bicchiere non è la stessa cosa.......
Ecco: la perfezionista che è in me ha una crisi isterica - passi per il caos in cucina (quando torna la donna delle pulizie??!!!) ma le cannucce......
I miei ospiti mi guardano comprensivi..... dai fa nulla.... tanto noi non l'abbiamo mai bevuto il mojito.......
Si, ecco!!!
Buttace pure la saponata!!!!
Alla fine lo beviamo normalmente dai bicchieri ed è buono - Brava - me lo dico da sola mentre asciugo il piccolo lago lasciato sul pavimento dai ghiaccioli sciolti e penso che la prossima volta glielo offrirò al bar.

giovedì 21 agosto 2008


Le Cose Che Hai Amato Di Più

Quando non hai voglia di parlare, certe volte capita..
Non ti va di fare le domande, perché conosci le risposte.
Capita a te, come capita a me di piangere poi, per niente.
Non hai mai cambiato quei bottoni, sulla tua camicia blu.
Quello che nessuno ha mai capito e' stato il tuo vestire cosi'
Capita a te e capita a me
Di ritornare a vivere
E di capire che quello che e' stato

E certe volte e' meglio

No non rimpiangere mai
Non illuderti mai
Certe cose non tornano piu'
E non pensarci di piu'
Non pensarci anche se
Anche se sono le cose che hai amato di piu'
E che restano li'

Camminare a pieni nudi
Ai bordi delle strade
E quell'amare amare forte forte
Fino a non mangiare piu'
E non dimentichi mai
Non dimentichi mai
Capita a te come capita a me
Che poi d'improvviso passa
E di capire che a volte il destino
Ha piu' fantasia di noi e............

No non rimpiangere mai
Non illuderti mai
Certe cose non tornano piu'
E non pensarci di piu'
Tu non pensarci anche se
Sono le cose che hai amato di piu'
E che restano li'

Stare insieme almeno la vigilia di Natale
Equel nuotare al mare
Con tua madre che strillava "Vieni qui"
E non farlo mai piu'
No...non farlo mai piu' e.....

Sono le cose che hai amato di piu'
Certe cose non tornano tornano tornano piu'

mercoledì 20 agosto 2008


Caldo, luna, bacio, bene, seta

Faceva caldo quella sera; un caldo secco, avvolgente. La luna era alta nel cielo, piena, come un lampione illuminato sul bagnasciuga.
Alice camminava piano sulla spiaggia, le onde le lambivano i piedi e le caviglie, come un bacio di seta, frizzante e avvolgente.
L'aria odorava di sale.
Respirava piano, al ritmo dei suoi passi, mentre una sensazione di benessere la invadeva lentamente dal basso. Uno stare bene raro e perfetto in cui non pensi a niente ma ti lasci andare alle sensazioni della tua pelle, come un piccolo massaggio dell'anima.
Un lieve sorriso prende spazio fra le sue labbra.
In lontananza, sul molo, luci di festa.
Alice si ferma, i piedi ancora fra la schiuma del mare, e si siede sulla sabbia umida, alla ricerca di una stella cadente per un nuovo desiderio. Finalmente!

martedì 19 agosto 2008

Alice - in un posto dentro, che so io, ti sento

Alice è raggomitolata sul letto. Ormai è mattina inoltrata ma non trova la forza di iniziare la sua giornata. Continua a rigirasi senza veramente riuscire ad alzarsi. Nella testa rimbombano pensieri.
"Non riesco a spiegarmi questo senso di spossatezza; dormirei ore e ore. La cosa strana è l'apatia. Non ho voglia di organizzare niente: la lavatrice, l'aspirapolvere, la spesa....... E' come se un grosso "Chissenefrega!!!!" lampeggiasse continuamente nella mia testa.
Penso di fare una cosa e 3 secondi dopo.... "Chissenefrega!!!!". Mah!!!
Il fatto è che nel mio profondo so che ci sono dei fatti non risolti, delle cose da affrontare e NON MI VA!!!
Devo chiudere porte; mettere chiavistelli, murare pareti e tutto ciò comporta sforzo, fatica.
E' come una lotta interna tra il DOVERE e il VOLERE.
Ebbene, per la prima volta nella vita sto facendo vincere il VOLERE.
Faccio solo ciò che mi va di fare.
Più facile a dirsi che a farsi. Il
DOVERE sta lì, dietro l'angolo e ti obbliga a compromessi a dire, fare, essere, qualcosa che non ti rappresenta in pieno. Una maschera, una sfaccettatura di te stesso.
Ma poi cos'è che vuoi veramente?
Non sarà quello il problema vero?
Il
DOVERE lo conosciamo, ce lo ripetono ogni giorno, ogni momento, ma, forse, ciò di cui non siamo sicuri è il nostro VOLERE.
Impariamo a riconoscere ciò che non vogliamo ma siamo frastornati se ci chiedono di scegliere
cosa vogliamo."
In un turbine di pensieri che si affollano nella sua testa Alice sa che Luca ha lasciato un solco profondo nella sua anima. Un solco che non è facile colmare anche quando vuoi riempirlo con tutta te stessa e girare pagina.
Seminare, prendere la terra per ricoprire il solco e coltivare di nuovo comporta fatica. E la fatica è meno sopportabile in alcuni momenti. Meglio sparire. Farsi piccoli e aspettare che fuori sia finito il temporale.
O è meglio uscire e sentire le gocce d'acqua sul viso e sulle mani?


"Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx.

domenica 17 agosto 2008

UD 13/08/08 - Rivélati.......


- GIRLS ARE BACK IN TOWN -

Latina - Udine - Latina.
Tuffo nel mio DNA.

Porto con me:
"Chi sceglie non sbaglia"
"Voglio vivere la vita come una commedia e non come una tragedia"
(sentite alla radio - non so chi le abbia dette - possono fare da corredo a questa breve vacanza)

"
Sono qui per l’amore per riempire col secchio il tuo mare, con la barca di carta, che non vuole affondare." - Liga

mercoledì 13 agosto 2008

Chiusura estiva


"...nella Roma deserta di un ferragosto qualunque...."

Buona estate!!!!!
Notte da non dormire...da naufragare...Da far l’amore fatta per noi

Naso all'insù, bacardi e cola, 4 chiacchiere e risate in compagnia.
8 stelle cadenti in una notte.
Un unico desiderio.

"Ti brucerai - Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai - Ci incanteremo mentre scoppi in volo.
Ti scioglierai - Dietro a una scia un soffio, un velo.
Ti staccherai - Perche' ti tiene su soltanto un filo, sai."

martedì 12 agosto 2008


Primo provino

Che emozione!!!! Davanti a me una telecamera professionale e due occhi azzurri, quelli del regista, che mi dicono "Quando vuoi."
La mia voce che esce calda e i miei occhi che cercano un ipotetico Luca, con cui sarei sposata e in crisi.
Finisco la mia scena e il commento è positivo "Bene. Hai colto l'essenza del personaggio. Immaginavo Arianna proprio come l'hai interpretata tu. Facciamone un'altra solo per scrupolo ma non ce ne sarebbe bisogno."
E la seconda, ovviamente è peggiore. Ma non fa niente.
"Ok. Grazie. Ti farò sapere in ogni caso. Comunque se ne parlerà i primi di settembre. Gireremo di sera."
Saluto gli occhi azzurri con un sorriso ebete.
Mi faranno sapere.
Esco con una sensazione di benessere.
Ancora una volta sono viva.

domenica 10 agosto 2008


"Che stupidi che siamo. Quanti inviti respinti, quanti... quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati, tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno."
Alice 2 - seconda puntata
Frastuono, centro benessere, locomotiva e paranoie

"E' così che succede, una mattina ti svegli e quel frastuono, a cui sei ormai abituata, si è affievolito, quasi scomparso. Apri gli occhi e improvisamente CI SENTI!
Senti distintamente le domande, i discorsi, i pensieri; improvvisamente quelle sonorità informi diventano pensieri di senso compiuto e allora VEDI.
Vedi otre te stessa, oltre il vincolo del rumore e capisci che ciò che per te era un dire, spiegare e non chiedere niente, dall'altro lato era un NON capire, un pressare, pretende e NON ASCOLTARE.
Come se uno entrasse in un centro benessere e venisse investito da una locomotiva in corsa. Non credo sia piacevole. Benchè non sia mai stata investita da una locomotiva...." Alice guardava il soffitto sopra di sè e pensava a come, ancora una volta, fosse riuscita a complicare le cose. Accidenti a lei e a quel suo instancabile cervello che deve avere tutto chiaro, tutto a posto, definito, inquadrato, solo per dimostrare a se stessa di potercela fare. MA CHE CACCHIO!!!!
Eccole, arrivano subdole le paranoie "Mi sta evitando. Sì, mi sta evitando........ ma perchè? Aiuto. Mi dispiace troppo.....", salgono in testa e rimettono in moto il cervello: "Fermati, porca miseria!!! Pensa ad altro!!! Lo vedi che il frastuono te lo fai da sola!!!!!!!!"
Alice respira, un respiro profondo, decide di alzarsi dal letto. Si siede di fronte alla sua tazza di caffè e riprende il filo del discorso da un'altra prospettiva.
Ecco cosa le serve ora: TEMPO, LIBERTA' e SEMPLICITA'.
Tempo per sè, perchè non è ancora pronta a tornare nella mischia.
Libertà di essere e sentire, senza per forza dimostrare.
Semplicità del farsi guidare dalle emozioni senza dover razionalizzare tutto.
E' un progetto che ha per se stessa.
E i fili sospesi senza definizione, beh, quelli li affronterà domani.
"Ecco" pensa sorridendo "oggi è veramente un nuovo giorno".

sabato 9 agosto 2008


«Allora cosa cerchi?»
«Non lo so. Forse niente, forse tutto. Magari adesso, più che cercare, voglio vivere quello che mi capita, quello che la vita mi dà. Amo giocare. Essere libera. Faccio un lavoro a New York che mi piace e che mi sono trovata da sola. Sono felice e fiera di me anche quando faccio la spesa e spingo il carrello. Se mi va la sera esco, altrimenti me ne sto a casa a leggere o a guardarmi un film o a cucinare qualcosa di buono per me, o per gli amici. A volte mangio a tavola e apparecchio, oppure mi siedo per terra con la schiena appoggiata al divano. Mi apro una bottiglia di vino anche se sono sola. Non devo discutere. Sono indipendente. Difenderei questa condizione con tutte le mie forze. Sempre.
Eppure anch’io a volte avrei bisogno di un abbraccio, di arrendermi e perdermi tra le braccia di un uomo. Un abbraccio che mi faccia sentire protetta anche se so proteggermi da sola. Sono in grado di fare le cose di cui ho bisogno, ma a volte vorrei far finta di non esserlo per il piacere di farle fare a qualcun altro per me. È una sensazione. Ma non voglio stare con un uomo per questo. Non posso scendere a compromessi, e non posso rinunciare a tutto quello che ho, alla mia libertà, per quell’abbraccio che poi spesso con gli anni non c’è nemmeno più.
»

venerdì 8 agosto 2008

Alice - 1° puntata

Alice si fermò a guardare il coniglio vestito di bianco che le stava davanti e improvvisamente le fu tutto chiaro. "Che presuntuosa!!" pensò, riportando la mente agli ultimi giorni trascorsi in compagnia del suo gatto. "Ero così concentrata su di me, su quello che avrei voluto dire, fare, spiegare, che non l'ho sentito miagolare. Non ho ascoltato ciò che aveva da dirmi. E adesso?".
Adesso il gatto si era preso una vacanza; era montato sul suo scooterone e via, lasciando Alice ad arrovellarsi su cosa avrebbe potuto dire, fare, spiegare....
"Allora non hai capito niente!!!" disse il coniglio con aria severa, "L'hai obbligato a mangiare quando volevi tu, a dormire quando volevi tu, a giocare quando dicevi tu e sarebbe bastato solo accarezzarlo, lasciare che fosse lui a strusciare il muso sulla tua mano. Sarebbe bastato sussurrargli all'orecchio che era importante per te, che gli volevi bene e che c'erano pronta una ciotola, un divano e tutte le coccole di cui aveva bisogno, semplicemente perchè ti faceva stare bene."
"Che cosa posso fare per rimediare?" chiese Alice con gli occhi velati di pianto, " Mi manca. Mi manca l'energia che sprigiona, la sua luce interiore che avvolge, i movimenti impercettibili del muso quando sgrana gli occhi curioso di ciò che gli sta intorno. Lo vedo da lontano, cerco di avvicinarmi piano per non spaventarlo ma lui scappa."
"Lascialo scoprire il mondo" rispose il coniglio, scutendo al testa, "continua a volergli bene e aspettalo. Forse tornerà arruffato o forse non tornerà più. Ma resterà sempre il tuo gatto".
Alice sospirò e una lacrima più pesante le solcò il viso al pensiero di non rivederlo mai più; aveva ancora molte carezze da dare e voleva darle a lui, ma soprattutto sapeva che solo lui avrebbe potuto fare quelle fusa che l'avrebbero resa di nuovo leggera. Si asciugò il volto, sospirò di nuovo e guardò il coniglio che attraversava la strada "Ci sono i saldi!!!" le gridò, scomparendo saltellando nelle viscere del nuovo centro commerciale, come se niente avesse più importanza del 70% di sconto.
Il ritorno dell'araba fenice......

....o dell'araba FELICE?
Eccomi, resuscitare dalle mie ceneri e cercare di riprendere le redini di un cervello ormai in pappa!!!!!
Piano, però, molto piano perchè il "dopo-sbronza" lascia sempre degli strascichi, la testa pesante e quel senso persistente di nausea attaccato alla bocca dello stomaco per ricordarti gli eccessi in cui 6 sprofondato tuo malgrado.
Abbiate pazienza e fiducia, io ci metto del mio.

BENTORNATA!!!!!