giovedì 6 novembre 2008

- Ai soliti noti, come centro di gravità permanente-

Desiderio
è uno stato di affezione dell'io, consistente in un impulso volitivo diretto a un oggetto esterno, di cui si desidera la contemplazione oppure, più facilmente, il possesso.
La condizione propria al desiderio comporta per l'io sensazioni che possono essere dolorose o piacevoli, a seconda della soddisfazione o meno del desiderio stesso. Dolore morale per la mancanza della persona amata o dell'oggetto o condizione di cui si ha assolutamente bisogno. Ma anche la gradevole e coinvolgente sensazione di poter presto rivivere un momento o situazione in qualche modo piacevole, che la mente riesce a rievocare in modi più o meno evanescenti e/o realistici rispetto alle percezioni dell'esperienza effettivamente vissuta.

A parte che gli anni passano per non ripassare più
e il cielo promette di tutto ma resta nascosto lì dietro il suo blu
ed anche le donne passano qualcuna anche per di qua
qualcuna ci ha messo un minuto
qualcuna è partita ma non se ne va [...]
A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare
e intanto si allarga la nebbia e avresti potuto vivere al mare.
Ed anche le stelle cadono alcune sia fuori che dentro
per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento.


Desidero che tu ci sia.
Desidero la tua voce.
Desidero sentirti, in un modo nuovo, irrazionale e unico.
Desidero condividere, scambiare ed essere.
Desidero che tu veda, finalmente, chi sono. Senza maschere e senza i filtri della ragione.
Desidero che tu ti fidi, che accolga e lasci andare.
Desidero ardentemente ma onestamente.

Altro non posso, finchè anche tu non desideri.


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